mercoledì 23 agosto 2017

Disney: ciò che gli investitori dovrebbero sapere sul calo di questo periodo

Disney (DIS) ha scosso i mercati finanziari quando ha riportato gli utili del suo terzo trimestre dell’anno fiscale 2017. Non è stata la performance finanziaria della società che ha sconvolto gli investitori, quanto l’annuncio di un significativo cambiamento strategico che cambierà il modo in cui la società farà affari negli anni a venire.

Disney sta rompendo con Netflix (NFLX) e ESPN, e creerà due programmi in streaming, uno per i contenuti originali e uno per lo sport in diretta. I mercati non hanno apprezzato questa notizia e il titolo è sceso di circa il 5% dall’annuncio. Tuttavia, c’è molto da apprezzare della nuova strategia di Disney. I dati suggeriscono che la società ha la capacità di realizzare importanti riforme finanziarie e di beneficiare di altri vantaggi dopo aver sviluppato le proprie capacità di streaming in casa.

I dati finanziari di Disney sono stati simili a quella degli ultimi trimestri: crescita del fatturato piatto e un modesto calo degli utili per azione. Più in particolare, nel terzo trimestre, gli utili per azione sono diminuiti del 2% rispetto all’anno precedente, attestandosi a $ 1,58 (da $ 1,62 in precedenza). Per il periodo in nove mesi, gli utili per azione di $ 4,63 sono stati migliori del 2016 ($ 4,61).

Se suddividiamo per segmenti, le recenti performance finanziarie variano in modo significativo. I quattro segmenti di Disney sono:

Le reti media (soprattutto ESPN)
Parks and Resorts
Studio di animazione
Prodotti di consumo e Interactive Media

Ciascun segmento presenta un comportamento diverso in base a fattori qualitativi sottostanti. Il segmento Media Networks ha registrato un calo del fatturato e dell’utile operativo a causa delle riduzioni degli abbonati ESPN. Il segmento Parks and Resorts ha registrato invece, una significativa espansione, in quanto sono state aperte nuove sedi internazionali e nuove sezioni sono state aggiunte a quelle esistenti. Più in particolare, è stato aggiunto un parco a Shanghai nel 2016, nonché una sezione di Avatar a Disney World. Inoltre verrà aggiunta una sezione importante di Star Wars sempre a Disney World nel 2019.

Il segmento Studio di animazione ha un alto grado di volatilità delle prestazioni, in quanto dipende dal programma di rilascio dei nuovi film Disney. Tuttavia, questo segmento ha il potenziale per essere il più forte performer della compagnia nel corso dei prossimi cinque anni, data la notevole lista di film Marvel, Star Wars e produzioni Disney che verranno rilasciati durante questo lasso di tempo. Infine, il segmento Consumer Products e Interactive Media. E’ il segmento più piccolo e ha dimostrato alti e bassi dovuti alla partenza in ritardo.

Complessivamente, i dati di Disney sono stati in linea con le nostre aspettative. E’ stata, piuttosto, la nuova strategia sui contenuti in streaming della società che ha realmente scioccato gli investitori. La nuova strategia è in gran parte incentrata sul portare le capacità di contenuti streaming della società in casa.

Questa la spiegazione del CEO Robert A. Iger:

Abbiamo annunciato un cambiamento strategico nel modo di distribuire i nostri contenuti. Il panorama dei media è sempre più definito da relazioni dirette tra creatori di contenuti e consumatori e il nostro controllo sulle tecnologie innovative di BAMTech ci darà la forza di forgiare queste connessioni, insieme con la flessibilità necessaria per adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. Questa acquisizione e il lancio dei nostri servizi direct-to-consumer segnano una strategia di crescita completamente nuova per noi, quella che sfrutta l’incredibile opportunità che la tecnologia che cambia ci consente di sfruttare la forza dei nostri grandi marchi.

A partire dal 2019, Disney ha annunciato che il suo contenuto non sarà più dato in licenza a Netflix. Invece, Disney creerà un proprio servizio di streaming in abbonamento per il suo contenuto originale, che secondo il CEO sarà diverso da qualsiasi altra cosa sul mercato. Sono però incerti su quali saranno i contenuti tolti a Netflix.

Durante la conference call, alla domanda di un analista circa i contenuti del nuovo servizio streaming, il CEO ha risposto che

sicuramente i film della Disney Pixar ne faranno parte e non saranno più concessi ad altri competitors, mentre per quelli della Marvel e della LucasFilm (es. Star Wars), ancora non avevano deciso, se lasciarli in licenza oppure no e stavano valutando diverse possibilità, per cui la decisione verrà comunicata più avanti.

Inoltre, Disney creerà un secondo servizio di streaming casalingo, focalizzato sugli sport – quelli che sono stati tradizionalmente fruiti attraverso la rete televisiva ESPN. Mentre il servizio di streaming di contenuti originali Disney verrà lanciato nel 2019, il servizio di streaming ESPN inizierà all’inizio del 2018. Il CEO ha dichiarato che la Disney non ha ancora discusso il nuovo servizio di streaming di sport con ESPN, ma dovrebbe essere di gran beneficio per i consumatori. Il servizio di streaming ha molte probabilità di essere più conveniente rispetto al pacchetto esistente di ESPN, inoltre Iger ha anticipato che lo streaming usufruirà di ulteriori 10.000 eventi sportivi oltre quelli attualmente disponibili.

Da dove nasce l’improvviso e significativo cambiamento strategico di Disney?

Ebbene, questi due nuovi servizi streaming sono stati resi possibili attraverso l’investimento della Disney nella società di tecnologia streaming BAMTech. Disney aveva già una partecipazione in BAMTech, ma sta pagando $ 1,58 miliardi di dollari per un ulteriore 42%. Ecco come il CEO Bob Iger ha descritto l’investimento:

L’anno scorso abbiamo acquisito una partecipazione sostanziale in BAMTech per aiutarci ad aumentare e monetizzare le nostre capacità di streaming. Da allora siamo rimasti sempre impressionati dalla piattaforma, la leadership e dal potenziale di crescita. Tanto che stiamo investendo un ulteriore $ 1,6 miliardi per aumentare la nostra partecipazione dal 33% al 75% e acquisire cosi, il controllo della società. Questa mossa ci dà accesso immediato alla squadra e alla tecnologia di cui abbiamo bisogno per fornire la massima qualità, che alla fine ci darà un maggiore controllo sul nostro destino in un mercato in rapida evoluzione

.

In generale, riteniamo che gli investitori dovrebbero accogliere questo cambiamento di strategia di Disney, in particolare dopo aver esaminato il potenziale impatto che questo potrebbe avere sulla base di abbonati ESPN della società. Ci sono molte prove che suggeriscono che si tratti di una vittoria per gli investitori.

Prima di tutto, la partnership esistente, Disney con Netflix, annunciata nel 2012, è stimata generare $ 350 milioni all’anno per Disney. Una volta che Disney annullerà questa partnership nei primi mesi del 2019 e inizierà a caricare il proprio servizio di abbonamento, è altamente probabile che queste entrate saranno facilmente sostituite. La seguente tabella mostra il numero di abbonati necessari per sostituire le attuali entrate da Netflix con varie fasce di prezzo per il suo nuovo servizio di streaming.

Gli abbonati richiesti

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Per la cronaca, Netflix ha attualmente più di 100 milioni di abbonati.

L’occasione per Disney è enorme, ci sono circa 25 milioni di famiglie americane con bambini dai due ai 14 anni, senza tener conto della possibilità di abbonati internazionali. Inoltre, una recente ricerca ha dimostrato che ci sono circa 65 milioni di persone a cui “piacciono” la pagine di Disney e Pixar su Facebook. Dopo aver considerato questi dati, credo che Disney sia facilmente in grado di raggiungere i 5,8 milioni di abbonati necessari per sostituire le entrate Netflix esistenti e tutti gli ulteriori clienti in streaming rappresenteranno un plus per l’azienda.

Inoltre, Disney potrebbe continuare a generare entrate da Netflix se manterrà le licenze per i contenuti Marvel e Star Wars in streaming sulla piattaforma Netflix. Anche se questo probabilmente porterà ad un prezzo più basso per il servizio di streaming di sua proprietà, ma significa anche, che saranno necessarie minori entrate in streaming per compensare il costo di Netflix. A parte i benefici finanziari diretti, ci sono altri vantaggi per la nuova strategia Disney.

Disney avrà diretto accesso al comportamento dei consumatori, consentendo all’azienda di capire meglio quello che i suoi fan vogliono. Disney potrà quindi adattare il nuovo contenuto di conseguenza. Tutto questo senza considerare le implicazioni del nuovo servizio di streaming ESPN. Gli appassionati di sport sono notoriamente leali, e dar loro la possibilità di vedere facilmente gli sport live sul televisore, computer o sul cellulare, presenterà enormi aumenti per il business di Disney. Disney ha indicato che la piattaforma di streaming ESPN sarà resa disponibile attraverso l’applicazione ESPN esistente, ciò dovrebbe dare una spinta ai tassi di adozione tra i consumatori ESPN già esistenti.

Anche se l’azienda sarà in grado di generare un modesto 10 milioni di abbonati sul suo nuovo servizio, questo genererà molte più entrate rispetto alla partnership esistente con Netflix. Anche se prima di questo annuncio avremmo preferito un investimento di Disney in Netflix, ed immagino anche la società.

Allora, cosa dovrebbero fare gli investitori al calo dei prezzi delle azioni Disney?

Ricordate, questo è senza dubbio la più forte società di media in tutto il mondo. Disney ha aumentato i suoi utili e dividendi del 14,0% e 19,0% per anno, rispettivamente negli ultimi dieci anni. Inoltre, la società ha molte caratteristiche accattivanti dal punto di vista qualitativo. La società è ben gestita, è uno dei marchi più forti di qualsiasi azienda in tutto il mondo, ed è ben posizionata nel crescere nel prossimo decennio grazie ad un forte programma di produzione in studio e al suo nuovo programma di distribuzione di contenuti.

Disney è scambiata a un rapporto prezzo-utili di 16,9 (con gli utili attesi per 2017) dopo la recente caduta dei prezzi. Questo è solo leggermente al di sopra della sua media decennale di 16,3. A voi l’ardua sentenza.

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