lunedì 28 novembre 2016

Azioni biotech, ecco perchè torneranno a salire

Abbiamo scritto molti articoli in passato sottolineando come il settore delle azioni biotech fosse sotto pressione, inizialmente per la possibile vittoria della Clinton alle elezioni americane, mai stata dalla parte delle major farmaceutiche, mentre Trump mostrava nel suo programma economico una possibile chiusura dell’Obamare danneggiando le assicurazioni ma dando sollievo alle major e ai loro prezzi di vendita.

La coltre di nebbia delle elezione è svanita e il risultato è stato significativamente migliore per le aziende del settore biotech e le aziende. Una spazzata repubblicana ha creato un panorama sanitario in cui un controllo sui prezzi dei farmaci sia un’ipotesi assai rara se non utopica.

Le azioni biotech da subito hanno risposto molto favorevolmente. Il Nasdaq Biotechnology Index che è rappresentato dall’ETF (IBB) è aumentato dell’11% questo mese. Lo S&P Biotechnology Index che rappresenta le mid-cap e titoli biotech di bassa capitalizzazione è salito del 18%.

A livello statale l’industria è riuscita a sconfiggere una normativa di controllo dei prezzi, chiamata Proposition 61. La California ha sostenuto lo standard dei prezzi sui farmaci, che richiede alle agenzie di Stato il pagamento per la prescrizione di farmaci. Questa proposta è stata una delle misure di scrutinio più costose nel 2016, con quasi $ 130 milioni di dollari per contrastare e sostenere il referendum e il risultato finale è stato una grande vittoria per l’industria farmaceutica.

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Fusioni e acquisizioni

Il clima normativo incerto prima delle elezioni ha bloccato il ritmo di acquisizione nel settore della sanità. Le Big Pharma si sono trattenute nel perseguire obiettivi in previsione sulla chiarezza politica. Ci sono stati un paio di acquisizioni, Medivation acquistata da Pfizer per 12 miliardi di dollari per esempio. Ma il ritmo comunque ha vacillato in attesa delle elezioni.

Alla fine del mese scorso, Gilead, società biotech, ha chiarito in una conferenza che avrebbe preso in considerazione di fare un investimento (acquisizione) nel settore della polimerasi, comunemente indicato come PARP, un inibitore rafforzare i suoi farmaci oncologici. Prima dell’acquisizione di Medivation da parte di Pfizer, che ha anche un inibitore di PARP, c’erano solo due grandi prodotti farmaceutici con tali inibitori – Abbvie e AstraZeneca. Dal momento dell’annuncio di Gilead della sua intenzione, l’interesse degli investitori si sono immediatamente spostate verso società come Tesaro (TSRO) e Corvus (CRVS), solo per citarne un paio.

Molto è cambiato a causa dei risultati delle elezioni inaspettate. Mentre ancora gran parte del quadro politico per la nuova amministrazione Trump rimane poco chiaro e di conseguenza il suo impatto, ciò che è evidente è che le azioni biotech e farmaceutiche hanno un clima normativo molto favorevole in futuro.

Questo rischio ha colpito la crescita delle azioni biotech per alcuni anni, e un incentivo sostanziale per gli investitori ad aumentare la loro allocazione al settore a scapito di settori, tra cui alcuni sotto-settori della sanità, che hanno ancora a che fare con il rischio di “incognite” dalla presidenza Trump. Un settore stagnante e la sofferenza Biotech braccato da incertezza per gran parte del 2016, è ora trasformando in un settore relativamente più vivace, con diminuzione di incertezza politiche e di una ragione convincente per rivalutare le aziende.