lunedì 26 novembre 2012

L'Euro continua a salire malgrado i fallimenti sugli accordi, lo Yen si consolida

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I funzionari europei non sono riusciti a raggiungere nessun accordo, ottenere i finanziamenti per la Grecia e concordare il nuo nuovo bilancio UE. Eppure l'Euro è salito fino al suo massimo di questo mese.
Naturalmente gli investitori non sono stati immobili al dato IFO sulla fiducia tedesca migliore delle attese per non parlare di quella francese, ma non hanno nemmeno chiuso gli occhi di fronte al flash del PMI rimasto sufficientemente debole segnalando una contrazione della locamotiva tedesca che questo trimestre si attesta allo 0,3%, cancellando completamente il guadagno del trimestra precedente dello 0,2, mentre l'economia francese si contrae di un 0,7%.

A dire il vero, sia l'affare greco sia il bilancio UE alla fine saranno risolti, con grandi ferite ma saranno risolti. Si consideri che il discorso di un riacquisto di obbligazioni per ridurre il debito (in mani al settore privato), ha scatenato un rally dei titoli di stato greci ai massimi dopo la ristrutturazione. E anche gli altri elementi, tra cui un trasferimento di utili della BCE sui titoli greci (distribuiti attraverso le banche centrali nazionali), e l'abbassamento dei tassi di interesse sugli attuali prestiti ufficiali non aiutareanno il debito che sarà ancora superiore al 120% nel 2020.

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L'FMI ha riferito che un compromesso potrebbe essere un debito intorno al 124% del Pil, questo debito sarebbe sostenibile. Come abbiamo notato in precedenza, la capacità dell'Fmi di prevedere il PIL della Grecia significa che questi numeri sono tutt'altro che precisi; questi numeri sono in gran parte arbitrari. E' una danza macabra che si svolge perchè i funzionari devono farli sembrare credibili. In realtà, questo è il motivo per cui la Germania ha sostenuto che la cancellazione del debito ufficiale dovesse essere esclusa.

Anche se i colloqui continuano, i rapporti suggeriscono che è altamente improbabile che l'Unione europea possa raggiungere un accordo sul bilancio in questi giorni. Un terzo del bilancio dell'UE è destinato per le sovvenzioni agricole i quali destinatari, guidati dalla Francia (9,5 mld di euro nel 2014), sono restii a rinunciare. Circa la metà del bilancio è per la spesa in infrastrutture e anche in questo caso i maggiori beneficiari non sono propensi al "grande taglio". Una posizione negoziale viene dal Regno Unito che sembra sostenere tagli in ogni cosa, ma in cambio vorrebbe un aumento. La Danimarca ama la correzione britannica sostenendone la linea.

Il dollaro ha toccato anche gli 82.85 sullo YEN (JPY) avvicinandosi alla barriera degli 83 JPY. Si è, tuttavia, tenuto sopra gli 82 JPY per la seconda sessione consecutiva. Nei quattro giorni di questa settimana prima di oggi, lo yen ha perso circa l'1,4% nei confronti del dollaro e il 2,5% contro l'euro e quasi il 2% rispetto al dollaro australiano.

Il fattore chiave del declino dello yen è che l'LDP, sotto la guida di Abe, protrebbe dirigere il prossimo governo. Le sue posizioni aggressive in termini di politica monetaria sono di garantire che la BOJ esegua gli ordini del governo. Tuttavia, in una intervista oggi, ha suggerito un programma di 200 miliardi di JPY di lavori pubblici, che possono essere finanziate dal nuovo debito. Egli propone inoltre la rinuncia sull'attuazione della tassa di vendita al dettaglio (2014) per i quali vi è una clausola di opt-out relativa alla forza dell'economia.

D'altra parte, Abe ha indicato che è probabilmente meno interventista che il DPJ. Ricordiamo che il 31 ottobre 2011, il MOF ha autorizzato un massiccio intervento della BOJ, stimato in quasi 100 miliardi. Naturalmente, ci può essere meno necessità di un intervento secondo Abe.

Abe sarebbe disposto ad affrontare l'ira delle agenzie di rating. Detto questo, i rendimenti decennali dei JGB (Bond giapponesi) sono saliti dello 0,73%. Sono tra i migliori titoli di questa settimana, al di fuori di Italia e Spagna. Il Nikkei è salito questa settimana con un guadagno del 6%.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo