venerdì 9 settembre 2011

Disoccupazione America: il piano di Obama per salvare gli States

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Obama ha annunciato un piano brillante per abbassare la disoccupazione negli Stati Uniti. Un'immissione di 450 miliardi di dollari per passare dall'attuale 9,1% al 7,5% nei prossimi anni. Investimenti pubblici, grandi opere infrastrutturali, inclusa la modernizzazione di 35.000 scuole, questi sono i temi più importanti. La campagna elettorale è decisamente cominciata e non si risparmiano colpi, l'idea Obama è chiara ed ingegnosa. Se i repubblicani non approveranno il piano di salvataggio saranno additati come i soli responsabili del disastro ipotetico dell'America. Traditori della patria, a tanto si arriverà. Se invece i repubblicani accetteranno il piano di Obama, il presidente americano avrà scavato una importante fondamenta per il secondo mandato.

Intanto però i repubblicani resistono e chiedono riduzioni fiscali ma anche tagli alla spesa pubblica che Obama non sembra voler toccare. E questo è un dato negativo, perchè con la maggioranza alla camera Obama potrebbe avere difficoltà a far approvare tutto il suo piano, dove i leader della maggioranza repubblicana hanno segnalato la loro opposizione a nuove spese che si aggiungono al deficit del bilancio federale. Obama, in un discorso del 5 Settembre a Detroit, ha affermato che avrebbe sfidato i Repubblicani nel trovare un accordo sugli sgravi fiscali, che dovrebbero avere come principale obiettivo la classe media americana, e tradursi in uno stimolo per la spesa dei consumatori.

Il piano di lavoro di Obama si allinea al suo pacchetto di stimolo economico da 830 miliardi dollari del 2009 in cui, allo stesso modo, si sottolineava l’importanza dei tagli fiscali, degli investimenti in infrastrutture e dell’assistenza alle amministrazioni locali.

L’alto tasso di disoccupazione ha aumentato i timori che l’economia potrebbe andare verso un’altra recessione. La crescita dell’occupazione netta pari a zero nel mese di agosto è la dimostrante di una situazione di stallo economico e di una crisi del debito europeo che ha spaventato anche le aziende e i consumatori. Ecco perché Obama punta tutta la sua rielezione sulla lotta contro la disoccupazione.

Il tema disoccupazione e il rilancio dell’economia saranno al centro dell’attenzione nei prossimi mesi, con l’avvicinarsi delle elezioni nel 2012. Anche Mitt Romney, tra i Repubblicani che potrebbe fronteggiare Obama alle prossime Presidenziali, ha avanzato una proposta basata su 59 punti per rilanciare l’economia, incentrata nella riduzione delle imposte al ceto medio.

Almeno il 70% circa dei 450 miliardi per lo stimolo occupazione sarà dedicato alla riduzione della pressione fiscale per i lavoratori o per gli aiuti ai disoccupati. Il restante 30% sarà dedicato a progetti infrastrutturali come programmi per le attrezzature scolastiche.

Negli Stati Uniti i dipendenti pagano il 6,5% di trattenuta fiscale in busta paga e vedranno confermato uno sconto di circa 2 punti percentuali, al 4,5%. L'altro 6,5% è a carico delle aziende per un totale del 13% di trattenute fino a un tetto massimo salariale, altamente regressivo. Ai datori di lavoro che assumono disoccupati in cerca di lavoro da oltre sei mesi, un bonus di 4.000 dollari. Alle famiglie dei lavoratori dipendenti, 1.500 dollari di alleggerimento della trattenuta fiscale in busta paga.

Innanzitutto grazie agli sgravi fiscali: il presidente vuole dimezzare quella "payroll tax" che è la ritenuta alla fonte sulle buste paga, il "cuneo fiscale" ripartito fra dipendenti e imprese per finanziare la Social Security. Un esempio del suo effetto: per una piccola impresa con 50 dipendenti il risparmio netto equivale a 80.000 dollari.

Così Obama spiega il suo programma di rilancio:
Stasera ci riuniamo qui in un momento di urgenza per la nostra nazione. Continuiamo ad affrontare una crisi economica che ha lasciato milioni di nostri concittadini senza lavoro, e una crisi politica che ha peggiorato le cose, ma i milioni di americani senza lavoro non hanno tempo da perdere con i giochi della politica. Sono cresciuti in un'America dove il duro lavoro e il senso di responsabilità venivano premiati. Se ti comportavi bene, in questo paese potevi farcela. Ma da decenni il nostro contratto sociale sta disintegrandosi.
Mentre la maggioranza degli americani fa fatica ad arrivare a fine mese, una minoranza opulenta e le grandi imprese godono di privilegi fiscali esclusivi. Warren Buffett paga un'aliquota fiscale inferiore a quella della sua segretario: uno scandalo che lui stesso ci chiede di abolire.
La normativa fiscale dovrebbe favorire le imprese che creano più lavoro, non quelle che possono permettersi i migliori lobbisti, non è lotta di classe, è matematica, ci sono scelte da fare ed è chiaro dove sta l'interesse della maggioranza degli americani.

La Federal Reserve
Intanto la Fed non lesinerà sforzo alcuno per irrobustire la crescita economica Usa e ridurre il tasso di disoccupazione. Lo ha assicurato il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, durante un discorso all'Economic Club del Minnesota.
La Fed è pronta ad agire per sostenere l'economica americana e dispone delle misure necessarie ma non ha ancora deciso se metterle in campo.
Queste sono le parole di Ben Bernanke nella sua ultima seduta del 8 Settembre prima della prossima in programma il 20-21 Settembre. Diciamo che il discorso non si allontana molto da quello di fine Agosto durante l'incontro a Jackson Hole con i banchieri centrali, il numero uno della Fed ha lasciato aperta la porta a nuove misure di stimolo ma non ha specificato quando queste misure saranno applicate ne quali potrebbero essere.

Bernanke ha anche parlato di una gamma di strumenti per ridare stimolo monetario aggiuntivo. Due sono i programmi che la Fed potrebbe intraprendere:

1) Spostamento del portafoglio dei titoli del tesoro in mano alla banca centrale con meno Bond a breve scadenza e più titoli a lunga scandeza.

Il FOMC si attende un tasso di crescita più lento rispetto a Giugno con un possibile ulteriore rischio di un peggioramento dell'outlook economico. La Fed ha una gamma per fornire ulteriore stimolo monetario, abbiamo discusso dei pro e contro di questi strumenti ad Agosto.

L'obiettivo sarebbe quello di abbassare i tassi a lungo termine per favorire l'espansione economica.

2) Altro lancio di acquisti di buone del tesoro e di titoil legati ai mutui che la Fed ha già in portafoglio per un totale di 2320 miliardi di dollari.

Qualunque sia la strada che la Fed sceglierà di utilizzare per aiutare l'economia del paese, i rischi dell'inflazione non ci sono, sempre secondo Bernanke, che non è preoccupato di una ulteriore crescita dei prezzi.

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