domenica 13 giugno 2010

Dov'è diretta BP: a 70$ o alla bancarotta ?

Molte persone e forse anche qualche giornale starà dicendo in questo periodo che BP è sull'orlo del fallimento. Noi siamo convinti che i media stiano "massacrando" l'azienda in base all'errore e all'arroganza della sua gestione nel Golfo del Messico, senza tenere conto la logica dei risultati aziendali degli ultimi anni.

Chiaramente, la gestione corrente di BP ha una cultura di presunzione mescolata con una sfrontatezza che passa per l'aggressività dei loro spot più famosi. Spingiamoci oltre le frontiere, era il loro credo dominante. Dopo tutto, siamo i migliori.

Ora però diamo uno sguardo a BP come compagnia. La società direttamente responsabile per la pulizia della marea nera controlla BP America. Picola nota: BP America ha cresciuto le sue risorse e la sua rete di distribuzione enormemente negli ultimi 10 anni, quando ha acquisito il 100% di Arco, da cui molti degli stati occidentali ancora comprano la benzina.

A livello mondiale BP è una società che ha generato 145,4 miliardi dollari in flusso di cassa operativo negli ultimi 5 anni. Credit Suisse ha analizzato gli esiti più probabili per il costo della pulizia marea nera, le passività, gli obblighi, multe e sanzioni. Mentre possiamo contare sui mezzi d'informazione per cercare di fare una stima intorno ai 50 miliardi di dollari, 70 miliardi di dollari, 140 miliardi di dollari, ect, Credit Suisse ha fatto realmente un'analisi e ritiene che il costo sarà fissato a 37 miliardi di dollari. Ok, diciamo d'essere pessimisti, e stimiamo che i costi siano più elevati, 50 miliardi di dollari. Se questo è il caso, il costo totale per BP sarà di circa 20 mesi di flusso di cassa corrente.



Credit Suisse, inoltre, stima che la società BP genererà 184.700 milioni di dollari nei prossimi 5 anni. Se la loro stima è vicina alla precisione, ridurrebbe la passività a circa 16 mesi di flusso di cassa.

Potrebbe BP essere costretta al fallimento da cause legali, multe e sanzioni? Potrebbe essere, ma dato il numero stimato in precedenza sul flusso di cassa, ci rendiamo conto che questo è assai improbabile. Inoltre se l'azienda fosse messa con le spalle al muro dalla ricerca di un capro espiatorio, BP potrebbe dire Basta. Non possiamo stare a guardare mentre viene spinta la nostra azienda al fallimento. Se ciò dovesse accadere, dobbiamo ricordare che il responsabile del disastro della marea nera è BP America, valutata circa 25 miliardi di dollari. BP potrebbe semplicemente dichiarare BP America insolvente e lasciare che l'azienda venga smembrata. Ciò lascerebbe ancora a BP il 75% della sua attività svolta al di là delle coste degli Stati Uniti, con circa il 75% dei suoi attuali 30 miliardi dollari di cash flow annuali intatti. Il fallimento completo dell'azienda, visti questi dati, sembra assai improbabile.

Un altro risultato possibile è che BP sia "ferita" al punto che potrebbe essere rilevata da un'altra società. Con il flusso di cassa degli ultimi 5 anni di oltre 145 miliardi di dollari ? Chi ha questo tipo di cassa in giro? Non Warren Buffett. Non Carl Icahn. Solo Exxon (XOM), Royal Dutch Shell (RDS.B) e Chevron (CVX), più o meno in questo ordine. Exxon sta ancora digerendo i 31 miliardi di dollari di acquisizione di XTO Energy (XTO) e non possiamo credere che abbia l'appetito per tentare di mordere i 105 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato (più premi) di BP. Chevron ricorda ancora i dolori della fusione quando acquistò Texaco. Ciò lascia Shell come più probabile. Non crediamo comunque che la compagnia di bandiera della Gran Bretagna sia interessata ad un acquisto in questo momento.

Ma allora quale può essere lo scenario finale, quello più probabile ? Noi crediamo che le ammende e le sanzioni del governo degli Stati Uniti, le cause civili da parti lese, e i costi effettivi che BP sosterrà per la pulitura saranno contati nell'ordine delle decine di miliardi di dollari e faranno male ai suoi guadagni nel breve periodo. Ma con i premi versati nel lungo termine BP riuscirà a sostenere la dura prova a cui è sottoposta in questo periodo assorbendo i costi attuali.

Questo punto di vista, certamente non è condiviso dalla maggior parte degli economi, ma poggia su due importanti fondamenti:

1. Il governo americano consapevolmente e volutamente continua a deprezzare il valore del dollaro americano. BP è una goccia nel mare rispetto allo zampillo di denaro preso in prestito e sperperato dagli Stati Uniti. Le migliaia di miliardi che l'America ha preso in prestito non possono essere rimborsati soltanto da una maggiore produttività. Così il governo degli Stati Uniti deprezzerà il dollaro attraverso l'inflazione. Mentre lo fa, tutti i dollari varranno meno, tra questi i dollari che BP pagherà al governo degli Stati Uniti in multe e sanzioni! Così il governo otterrà, invece del 25% del patrimonio netto di BP America, i suoi 6 o 12 mesi di flusso di cassa effettivo.

2. Una cosa che non diminuirà sostanzialmente nel corso del tempo rispetto ai dollari USA è il petrolio. La Cina può incappare in un incidente di percorso, l'India una tosse lieve, ma nel corso dei prossimi anni il mondo emergetico continuerà ad utilizzare sempre più petrolio, gas e carbone. Così BP possiede qualcosa che non subisce ammortamento - il petrolio - che si può convertire in qualcosa che si sta volutamente ammortizzato rapidamente - i dollari - per pagare le proprie multe e sanzioni. Il governo degli Stati Uniti sa che i dollari che BP usa per pagare nel corso del tempo le multe valgono sempre meno rispetto agli importi in gioco svalutando il valore del dollaro per pagare i creditori.

La nostra logica è semplice: i dollari diminuiranno di valore; il petrolio non lo fara. I dollari sono costosi ora, le compagnie petrolifere non lo sono, BP si salverà dalla bancarotta e sul lungo termine rimarrà una dele 4 maggiori industrie petrolifere del pianeta.

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