mercoledì 27 marzo 2024

Nike è ancora il numero uno dei brand di abbigliamento sportivo?

 Nike ha riportato i propri utili e ricavi fiscali del terzo trimestre 2024 lo scorso giovedì sera, 21 marzo, e sebbene sia l'EPS che i ricavi abbiano superato ampiamente il consenso, le previsioni sulle entrate per il quarto trimestre e la prima metà dell'anno fiscale 2025 sono stati deludente.

Colpa di un calo delle vendite nel settore? Anche Adidas ha mostrato una calo significativo. Pare di no, le vendite del settore sembrano rimaste stabili, i consumatori continuano ad acquistare. 

Allora perchè la crescita dei ricavi per il terzo trimestre del 24 è stata solo dello 0-1% su base annua e l'utile operativo è sceso del -5%, ma l'EPS è stato del +24% su base annua.

I ricavi e l'utile operativo hanno registrato sorprese al rialzo solo dell'1-2%, mentre la “sorpresa al rialzo” dell'EPS è stata del 32%.

E' necessario notare il calo della stima fiscale dell'EPS del 2025 dopo gli utili. Le stime dei ricavi per il periodo 2025 – 2027 continuano a scendere.

I competitor. Nike non ha mai dovuto combattere contro competitor così agguerriti come negli ultimi anni. Il valore del suo brand è sceso al livello del 2018. Nike si trova ad affrontare sfide ogni giorno per trovare soluzioni tecniche e di design migliori per far fronte a Deckers Outdoor, On Holding, Skechers, Crocs, PUMA, Adidas e chissà quante altre. 


Pochi analisti come me utilizzano il "flusso di cassa per azione", ma a partire dal trimestre di novembre 23, Nike ha avuto 4,72 dollari di flusso di cassa per azione e 4,12 dollari di free cash flow per azione (FCFPS) superiori all'EPS. Considerando la crescita dei ricavi rispetto alla crescita delle scorte di Nike, che è stata nuovamente positiva nel trimestre del febbraio 23, dovremmo vedere un altro trimestre ragionevolmente buono nel prossimo trimestre, prima della decrescita stimata.

Nike sta lottando, risolverà il problema o dovrà abdicare? 

La vera domanda è: "Il marchio ha perso il suo fascino, oppure è tutto temporaneo?" Nike ha risposto dicendo che dal 2025 tutto tornerà come prima.

Una cosa è certa, è decisamente la miglior Value del mercato insieme a PayPal in questo momento. 

Nike, Apple, Coca-Cola sono ancora tre dei marchi più forti al mondo, ma ciò non significa che non abbiano periodi problematici.

Sono un analista finanziario area America ed Europa di Secolare SCF

lunedì 25 marzo 2024

Dynavax, deve mantenere le promesse sui vaccini

Dynavax è una Biotecnologica americana, una società piccola per gli standard americani, appena 1.61 miliardi di capitalizzazione. E' conosciuta per un prodotto particolare, il HEPISLAV-B, è un vaccino indicato negli adulti a partire dai 18 anni di età come protezione contro l’infezione da virus dell’epatite B. 

Nel 2023 le vendite sono migliorate del 69% rispetto al 2022 a 213,3, rendendo positivo il flusso di cassa dell’azienda nonostante la perdita di entrate derivante dal CpG 1018 nei vaccini Covid-19. 

Questa biofarmaceutica è focalizzata sullo sviluppo di vaccini contro le malattie infettive. Utilizza la tecnologia adiuvante CpG 1018 dalla sua piattaforma di modulazione immunitaria del recettore toll-like. 

In pratica il CpG 1018 è una sostanza farmacologica o immunologica che viene combinata con una proteina specifica (antigene), in un vaccino, per aiutare a stimolare una risposta immunitaria contro l'antigene. 

Le vendite del vaccino HEPISLAV-B dovrebbero ricevere un ulteriore impulso se l'FDA approverà HEPISLAV-B per i pazienti in emodialisi. La data PDUFA per tale indicazione è il 13 maggio 2024. Oltre all’opportunità nazionale, il vaccino Dynavax è stato approvato nell’UE (2021) e in Gran Bretagna (2023) con le spedizioni in Germania avviate nel 2022.

I ricavi di CpG 1018 e HEPISLAV-B sono stati utilizzati per finanziare gli sforzi dell'azienda volti ad espandere le indicazioni del vaccino CpG 1018 all'herpes zoster (fuoco di Sant'Antonio), al Tdap (tetano, difterite e pertosse) e alla peste.

Dopo aver dimostrato protezione dalla malattia e robuste risposte delle cellule T helper di tipo 1 all'esposizione ai primati non umani, si stima che Tdap-108 entrerà in uno studio di Fase 2 con la speranza di produrre una maggiore durata della risposta rispetto ai vaccini attuali. La dose per tale studio si baserà sugli insegnamenti di uno studio sull’uomo ancora in corso condotto dallo stimato Canadian Center for Vaccinology.

Secolare SCF ha stimato mediocri prospettive su Dynavax, riteniamo sia  sovraperformata e in questo momento non abbia una buona profittabilità. Se però teniamo conto della crescita stimata a 3 senni del vaccino HEPISLAV-B e se la società dovesse mantenere o addirittura alzare le sue stime, con un debito ben gestito e un flusso di cassa in aumento, le prospettive potrebbero cambiare. 

Ci aspettiamo che la società guadagni 0,26 dollari per azione (GAAP) su un fatturato di 288 milioni di dollari nell'anno fiscale 2024. E' un titolo per noi non interessante. E' però una delle biotech che si concentra su malattie rare. Vale a pena seguirla. 

Sono un analista finanziaria area America ed Europa di Secolare SCF

mercoledì 20 marzo 2024

Disney, alla fine ci siamo

 Erano nove anni che Disney non tornava ai livelli di 115 dollari. Certo durante la pandemia e il lancio intelligente di Disney+ quando eravamo tutti sul divano di casa fu geniale, 200 dollari in pochi mesi, ma poco è bastato che tornasse sui minimi di quel trend laterale 85/115 dollari. 

Io penso che ci siamo, Disney è pronta ad uscire dal guscio e riprendere la corsa che la sempre distinta come società interessante e ben gestita che dal 2005 al 2015 l'ha portò a realizzare una media annuale del 16%. 

Mentre nei 10 anni successivi è scesa al 4% rendendola una società da tenere a debita distanza. 

Le azioni di Disney hanno registrato un nuovo rialzo dopo che la società di intrattenimento ha annunciato che aumenterà massicciamente i suoi rendimenti di capitale nell'anno fiscale 2024. 

Ha anche riferito che le perdite nelle sue attività dirette al consumatore si sono ridotte significativamente nel trimestre di dicembre, il che rende probabile che quest'anno la società di streaming sarà in grado di riportare il suo primo utile operativo in assoluto nel suo business DTC (Direct to Consumer). 

Ho valutato le azioni della Disney come un forte acquisto dopo i risultati fiscali del terzo trimestre della società nell'ottobre 2023, principalmente grazie all'aumento degli abbonati Disney: la ripresa potrebbe essere epica.

Inoltre ha ora puntato a significativi ritorni di capitale, tra cui un riacquisto di azioni proprie da 3,0 miliardi di dollari e un aumento dei dividendi del 50%. 

Infine, dopo anni in cui ha riportato perdite nel suo segmento principale di streaming, Disney sta vedendo un miglioramento dei fondamentali nelle sue attività dirette al consumatore e potrebbe riportare un contributo positivo agli utili su base annua per la prima volta nel 2024.

Sta facendo rapidi progressi in questo momento in termini di miglioramento della sua redditività e sembra che abbia ora una base di abbonati abbastanza ampia da far sì che i profitti siano finalmente eccellenti. Il business DTC ha generato entrate per 5,5 miliardi di dollari nel trimestre di dicembre, mostrando una crescita del 15% su base annua e rappresenta ora di gran lunga il flusso di entrate più grande nel segmento Entertainment di Disney.

Il suo diretto competitor, Netflix, raggiungerà una crescita dell'EPS del 23% l'anno prossimo, quindi la piattaforma di streaming ha un leggero vantaggio in termini di crescita degli utili, ma la differenza di valutazione, a mio avviso, non è realmente giustificata, soprattutto con Disney che si sta spostando verso la redditività del reddito operativo DTC. 

Disney ha ora due catalizzatori che potrebbero sostenere ulteriormente le azioni nell’attuale fase di rialzo: 

1) Si sta avvicinando a un punto di flessione critico in termini di reporting del suo primo utile operativo positivo nel sempre più importante segmento DTC

2) E' diventando un gioco di rendimento del capitale dopo che il CEO della società ha annunciato un riacquisto di azioni proprie da 3,0 miliardi di dollari e un aumento dei dividendi del 50%. 

Le azioni della Disney hanno risposto positivamente a questi sviluppi, ma credo che abbiano ancora un potenziale di rialzo una volta che la società avrà completato il suo turnaround. A mio avviso, il dividendo, il basso rapporto P/E e i progressi fondamentali nel segmento dello streaming sono ragioni per cui gli investitori Growth dovrebbero possedere le azioni nei prossimi due anni.


Sono un analista finanziaria area America ed Europa di Secolare SCF

Chipotle Mexican Grill annuncia un frazionamento azionario 50 per 1

Chipotle Mexican Grill ha dichiarato martedì che il suo consiglio di amministrazione ha approvato una divisione 50 per uno delle sue azioni ordinarie.

CMG ha dichiarato che intende chiedere l’approvazione degli azionisti per l’emendamento alla prossima riunione annuale del 6 giugno 2024.

Se la modifica dell'atto costitutivo verrà approvata, gli azionisti registrati al 18 giugno 2024 riceveranno 49 azioni aggiuntive per ogni azione posseduta, che saranno distribuite dopo la chiusura del mercato il 25 giugno 2024.

Si prevede che le azioni della società inizieranno a essere negoziate dopo il frazionamento all'apertura del mercato mercoledì 26 giugno 2024.

CMG ha inoltre annunciato uno speciale contributo azionario una tantum per tutti i direttori generali dei ristoranti e per i membri dell'equipaggio con più di 20 anni di servizio.

martedì 19 marzo 2024

Quanta strada ha fatto Starbucks da quanto bevvi la sua prima brodaglia

 Ricordo ancora il primo giorno in cui mi trovai davanti uno Starbucks. Mi trovavo a Miami nel 2011, ero così curioso di provare questa "esperienza" di cui tutti parlavano. Decine di americani che entravano e uscivano con queste tazze colme di brodaglia scura. 

Mi son detto, proviamola questa brodaglia. Faceva letteralmente schifo, e non perchè da buon italiano ero convinto che il caffè migliore del mondo lo facciamo solo noi, no no, faceva proprio schifo. Ma sono uscito con una tazza da 12 dollari in mano.

Ma negli anni Starbucks si è migliorata. Di molto anche. Direi che ormai in tutto il mondo sanno chi è Starbucks. Anche se non sei un fan di quella bevanda contenente caffeina, è molto probabile che tu sappia quello che è senza dubbio uno dei marchi di consumo più famosi del pianeta. 

Con una rete globale di caffetterie e una capitalizzazione di mercato di 105,48 miliardi, Starbucks è un colosso. Quando le aziende raggiungono una certa dimensione, la rapida crescita può diventare una sfida. Ma non importa quanto grande diventi Starbucks, sembra che il management trovi il modo di continuare questo trend di crescita.

Fondamentalmente la storia di Starbucks è stata davvero molto solida. Sebbene le entrate siano scese da 26,51 miliardi di dollari nel 2019 a 23,52 miliardi di dollari nel 2020, tale calo è stato causato dalla pandemia. Da allora è stata una storia di crescita infinita. Nel 2021, i ricavi sono stati pari a 29,06 miliardi di dollari. E nel 2023, le vendite erano aumentate ulteriormente fino a raggiungere i 35,98 miliardi di dollari. Ciò che è davvero impressionante è che, anche nel 2024, quando le condizioni economiche globali saranno varie e discutibili, si prevede che la crescita continuerà. Si prevede che i ricavi complessivi aumenteranno tra il 7% e il 10%, guidati da un aumento del 4-6% nelle vendite di negozi comparabili e dall’apertura di nuove sedi.

Ancora ricordo due anni quando in conferenza stampa il CFO disse parole scontate, ma intelligenti. "Chiuderemo tutti gli store con un ROI sotto il 10%". Fu ua mossa geniale. In pratica, o rendi, o sei fuori. 

Ovviamente non è stato tutto rose e fiori. Per continuare ad espandersi, il management ha stanziato 1,8 miliardi di dollari per le spese in conto capitale nel 2022. E nel 2023, le spese in conto capitale sono aumentate ulteriormente fino a raggiungere i 2,3 miliardi di dollari. 

Ciò che è veramente notevole è che i flussi di cassa sono rimasti forti che la società è stata in grado di realizzare tutto questo senza alcuna modifica sostanziale del debito. 

Se ignoriamo il 2021, possiamo vedere che dal 2020 fino alla fine del primo trimestre di quest’anno, il debito netto complessivo dell’azienda è rimasto praticamente invariato. Alla fine del trimestre più recente, ammontava a 11,63 miliardi di dollari.

Negli ultimi anni, Starbucks ha dimostrato agli investitori che la crescita è ancora possibile. Sebbene alcuni risultati finanziari siano stati un po’ discontinui, la traiettoria complessiva è chiara. 

Il debito rimane in un intervallo abbastanza ristretto e i parametri di redditività che abbiamo per l’azienda sembrano positivi. Allo stato attuale, un rating di "acquisto" è ancora logico in questo momento, tenendo conto del suo fossato economico. 

Se oggi qualcuno volesse emulare Starbucks, ci riuscirebbe?